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Il mio digiuno

Mi rifaccio viva sul blog con un post un po’ atipico, perché non parlo di cibo, ma di “non cibo”. Quando ho detto che questo fine settimana avrei fatto tre giorni di digiuno, qualcuno mi ha guardato sgranando gli occhi. Un ragazzo mi ha chiesto: perché? Il mio perché è molto semplice: volevo vedere se ero in grado di farlo. Posso dire di avercela fatta per due giorni e mezzo, perché stasera mi concederò un passato di verdure :P. Un’altra cosa che voglio dire, è che se non fosse stato per la sciatalgia che mi attanaglia da tre settimane, sarei stata benissimo. Sembrerà strano, ma non ho sentito fame e non ho avuto disturbi, a parte un leggero senso di mal di testa il secondo giorno che però è passato nel giro di mezz’ora dopo aver bevuto dell’acqua. Insomma, è andata bene e credo che ripeterò l’esperienza a primavera.
faccia-da-digiuno

Sono un’amante del cibo e pensare di privarmene è sempre stato un tabù per me, ma da qualche anno, proprio per superare questa forma di “dipendenza” ho iniziato ad informarmi sui vantaggi del digiuno. Tre anni fa, ho incontrato il libro del Dr. Mosley “La dieta fast” ed il documentario da cui è nato questo testo .
Ho provato a seguire le indicazioni di questo stile alimentare e devo dire che mi sono trovata molto bene con i minidigiuni intermittenti. Significa scegliere due giorni a settimana non consecutivi in cui si mangiano alimenti per massimo 500 Kcal, mentre gli altri 5 giorni si mangia normalmente (senza abbuffarsi eh!). Se si mangiano solo verdure e frutta è facile saziarsi senza superare questo limite. Quali sono gli scopi di questo regime alimentare? L’esperimento era partito per abbassare valori del sangue pericolosi per la salute, ma alla fine dell’esperimento, durato qualche mese, oltre all’osservazione di valori ematici migliori di prima, il Dott. Mosley era dimagrito diversi kg. Questo è l’aspetto che ha attirato la mia attenzione 😀 Quindi salute e perdita di peso, non male!
Dopo questo libro sono incappata in un altro: “La dieta della longevità” del Dott. Longo esperto nel campo dell’antinvecchiamento (e compiendo 40 anni quest’anno devo iniziare ad occuparmi anche di questo :P). Il Dott. Longo era presente anche nel documentario di Mosley, quindi senza entrare nel dettaglio del suo metodo, diciamo che le conclusioni sono simili, aggiungendo anche la longevità.

L’idea di fare un digiuno un po’ più lungo e completo (solo acqua) però mi frullava in testa da tempo. In fin dei conti in tutte le tradizioni esistono periodi in cui si facevano dei digiuni, e non solo per motivi religiosi, ma anche perché la saggezza popolare sapeva che il corpo, ogni tanto, ha bisogno di riposo, di autorigenerarsi, autoguarirsi. Avevo letto (ed avevo in piccola misura provato su di me nei digiuni di un giorno) del potere del digiuno anche sulla mente, una maggiore chiarezza, creatività e perfino felicità, se non euforia, più capacità di concentrazione. Restava però la resistenza, atavica per quanto ho capito, a privarmi del cibo. Se ci pensiamo, cosa ci può accadere se per un giorno non mangiamo? Non ci succede nulla di male, ma la nostra mente agisce subito come se non dovessimo mangiare mai più. Quindi secondo me il digiuno, se fatto in modo corretto, oltre ad essere benefico per il corpo, è anche un metodo di autoeducazione, di controllo dei propri impulsi, di presa di coscienza che niente dura per sempre (nel bene e nel male).
ortoPer realizzare questa “impresa” mi sono preparata qualche giorno prima mangiando solo verdure e frutta e mi sono fatta aiutare dalla mia carissima amica Antonella di Acquasanta. Sono stata da lei durante il weekend ed insieme abbiamo digiunato (abbiamo contagiato anche due ragazze giapponesi che sono qui come Woofer, che hanno deciso di fare un giorno di digiuno). Oltre a non mangiare, ci siamo anche liberate di un po’ si spazzatura mentale, raccontandoci e condividendo i nostri punti di vista sulla vita: come la vediamo, come vorremmo che fosse, cosa sogniamo per noi. Antonella è una grande persona che vive in un luogo incantato (Acquasanta) dove pratica l’agricoltura naturale e uno stile di vita che rispetti l’essere umano, la Natura e tutti gli esseri viventi, con una spiritualità che abbraccia dalla pietra alla persona. Mi sono affidata a lei per fare questo digiuno perché ha avuto un’esperienza di digiuno terapeutico che ha svolto circa un anno fa insieme a Daniele Bricchi, un igienista esperto che da molti anni aiuta in questo percorso. Sono esperienze molto intense e profonde, ma che possono produrre grandi benefici per la persona, soprattutto per chi si è in disarmonia.
fioreNon ho scritto questo post per consigliare di fare digiuni. Credo sia una cosa molto personale, molto intima e che ci collega in qualche modo alle nostre origini, non quelle della famiglia o della cultura, ma le radici della nostra esistenza.

“C’è una dolcezza nascosta
in uno stomaco vuoto.
Noi siamo liuti, niente di più, niente di meno.
Se la cassa di risonanza
è piena di qualunque cosa, niente musica.
Se il cervello e la pancia sono purificati
dall’ardere del digiuno, ogni momento
una nuova canzone sale da questo fuoco.
La nebbia si dirada, e una nuova energia
ti fa salire di corsa
i gradini di fronte a te”.
Rumi
tramonto