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Tutte le mie ricette vegetali

Vellutata dolce d’autunno

…con crostini di pane aromatico e pesto di foglie di carota.

Questa ricetta per me è un successo perché  se c’è una cosa che non mi è mai piaciuta  sono le rape rosse. Da bambina le temevo come la peggiore delle schifezze. Devo dire che fortunatamente mia madre non mi costringeva a mangiarle, visto che mangiavo tutte le altre verdure… menomale! Ultimamente però, soprattutto da quando mi sto dedicando alla cucina vegetale, ho iniziato ad inserire la barbabietola rossa a piccole dosi  nelle mie ricette perché il suo colore brillante è davvero troppo invitante.
Barbabietola-Rossa
Con l’inizio dell’autunno ho iniziato a sperimentare nuove minestre, creme e vellutate e il freddo mi ha dato l’ispirazione per questa ricetta calda, avvolgente e dolce.  Spero che vi piaccia!

INGREDIENTI
Per la vellutata:
1 cipolla dorata
1 carota
700 gr di zucca gialla pulita
1 patata grande
1 barbabietola rossa
olio extravergine di oliva
sale
Per il pesto di foglie di carota:
1 mazzetto di foglie di carota
1 spicchio d’aglio
olio extravergine di oliva
1 cucchiaio di lievito alimentare
sale
Per i crostini e la decorazione:
3 fette di pane casalingo
olio
sale
rosmarino e salvia tritati finemente
1/2 confezione di panna vegetale (mandorla)
sesamo nero

PROCEDIMENTO
Per prima cosa prepariamo la vellutata. Se la nostra barbabietola è cruda mettiamola prima a cuocere o al vapore o in pentola a pressione, fino a che non risulta abbastanza morbida.
Intanto tagliamo a fettine sottili la cipolla e facciamola rosolare nell’olio. Aggiungiamo la carota tagliata a fettine e successivamente la patata e la zucca a tocchetti. Saliamo e aggiungiamo acqua bollente quanto basta a coprire tutte le verdure. Lasciamo cuocere fino a che le patate non saranno morbide (circa 30 minuti). Mentre le verdure cuociono prepariamo il pesto di foglie di carota. Prendiamo solo le foglie, laviamole e sbollentiamole pochi secondi in acqua leggermente salata. Scoliamole e immergiamole in acqua fredda per conservare la brillantezza del verde.
Strizziamo le foglie, tagliuzziamo con il coltello e mettiamole nel bicchiere del frullatore ad immersione. Aggiungiamo uno spicchio d’aglio, sale, lievito alimentare e olio quanto basta per ottenere un bel pesto verde.
Facciamo i crostini: tagliamo le fettine di pane a cubetti di circa 1 centimetro. In una padella antiaderente mettiamo dell’olio e quando è caldo mettiamoci i pezzetti di pane. Spolverare con le erbe aromatiche tritate e un po’ di sale. Quando il pane è croccante spegniamo il fuoco.
Terminiamo la vellutata aggiungendo la barbabietola rossa già lessata e tagliata a pezzetti alle altre verdure. Frulliamo il tutto per ottenere una vellutata. Aggiustiamo di sale e la densità aggiungendo un po’ di acqua se serve. Non facciamo bollire troppo dopo aver aggiunto la barbabietola per non perdere il colore rosso.
Componiamo il piatto versando nel piatto la vellutata, al centro i crostini, sul crostino un cucchiaino di pesto e poi decoriamo con panna vegetale, semi di sesamo nero e un filo d’olio.

“Cena di gusto” vegan alla Palagina

Credo che sia bello che accada che alcuni ristoranti “tradizionali” a volte decidano di confrontarsi con la cucina vegan. È segno del fatto che aumentano le persone che fanno richiesta di piatti vegetali sia per motivi etici, ma anche per la curiosità di assaggiare sapori diversi.
Siccome non è sempre facile trovare occasioni per mangiare vegetale in Valdarno, quando ho saputo che al ristorante La Palagina hanno dedicato una delle “serate di gusto” alla cucina vegan, ne sono stata molto contenta.
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Ho chiesto al manager del ristorante, Fabio Bernini del perché di questa scelta e mi ha detto che “ormai l’alimentazione vegan è una tendenza, ma non perché sia una semplice moda, ma perché la tendenza delle persone sarà sempre di più quella di una maggiore consapevolezza ed attenzione per la salute, per l’ambiente e per il benessere degli animali”.
Il menù è davvero invitante e mette in campo…ops, nel piatto, tutta la sapienza dello chef della Palagina, Federico Cardi. Ecco in anteprima quello che assaggeremo mercoledì 16 settembre:

Polpette di sesamo, ceci e spinaci serviti su purea di cavolfiore e cumino con spuma di salvia
Ravioli Wanton fatti in casa con alghe wakame e funghi shitake
Carciofi, castagne e zucca gialla con timballo di amaranto, bambù e soia
Aspic di mele al thè menta con coulis di frutti di bosco.

Il tutto sarà “annaffiato” dai vini biologici Sugame (Greve in Chianti)  che verranno serviti in abbinamento con le quattro portate.
Se il menù vi ispira e volete regalarvi una serata speciale in una location splendida questa potrebbe essere una buona occasione!
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Per info e contatti:
La Palagina
Via Grevigiana, 4 – Figline Valdarno
www.palagina.it – ristorante@palagina.it
Tel. +39 055 9502931 – 339 4299402

Risotto al melone

Questa ricetta è la rivisitazione di un piatto che viene fatto nel ristorante in cui lavoro. Il piatto originale non è totalmente vegetale, ma ho subito pensato che sarebbe potuto essere delizioso anche senza i latticini e quindi mi sono messa all’opera.
Molti penseranno che un risotto con il melone sia molto dolce, e invece non lo è, mentre invece è decisamente fresco, morbido ed…estivo 🙂
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INGREDIENTI (x 4 persone)

300 g di riso integrale (se poi volete proprio usare quello bianco il piatto viene ugualmente buono, ma meno sano :P);
1 cipolla dorata;
1/4 di melone (buono!);
1/2 confezione di panna vegetale;
1 limone;
1 mazzetto di foglie di sedano tenere;
1 cucchiaino di semi di papavero
olio extravergine di oliva;
sale marino integrale;
acqua qb.

PROCEDIMENTO
Tritiamo finemente la cipolla e mettiamola a soffriggere con l’olio evo. Nel frattempo mettiamo dell’acqua a bollire (un pentolino). Uniamo il riso al soffritto e facciamo tostare pochi minuti.  A questo punto aggiungiamo l’acqua che sarà bella calda e facciamo cuocere. Mentre il riso cuoce, tagliamo il melone a dadini piccoli (circa mezzo centimetro) e tritiamo le foglie di sedano.
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Quando il riso è quasi cotto (1 minuto prima della cottura completa), uniamo il melone e la panna vegetale (io ho usato quella di cocco di IsolaBio, ma va bene anche riso o soia) e lasciamo sul fuoco ancora un minuto. Aggiustiamo di sale e se è troppo sodo aggiungiamo poca acqua e olio evo. Mettiamo il risotto al centro del piatto e cospargiamo con le foglie di sedano tritate, i semi di papavero e una grattata di scorza di limone.  Filo d’olio e via, il piatto è pronto.
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Pomodori ripieni di insalata russa vegetale

In queste calde giornate estive ho rallentato un po’ l’attività sul blog ma non quella sul campo. Dopo le due serate “Alla radice del concerto” ho avuto il piacere e l’onore di tenere dei corsi di cucina vegetale per dei gruppi di giapponesi interessati al cibo biologico, all’agricoltura naturale e all’alimentazione vegetale. Ringrazio Agricola Acquasanta e Reiko Akasura per avermi coinvolto in questo bellissimo progetto e i partecipanti al corso che mi hanno dato la soddisfazione di sentirmi chiamare “Laura-san”. Per me che sono stata una fan di Karate-kid è un mega privilegio!!!
Oggi quindi vi voglio presentare una ricetta che ho proposto proprio durante questi corsi. Una ricetta semplice, sia nel sapore che nell’esecuzione, ideale per le temperature di questi giorni!
Le dosi dipendono dal ruolo che questo piatto deve avere: se lo servite come antipasto, basterà mezzo pomodoro a persona. Se invece lo volete usare come secondo può andare bene un pomodoro intero. La ricetta quindi è per 5 persone che li mangiano come secondo o per 10 che li mangiano come antipasto 🙂

INGREDIENTI
– 5 pomodori rotondi, rossi e grandi come un pugno
– 3 patate
– 3 carote
– una tazza di fagiolini puliti (o piselli se preferite)
– maionese vegetale (vedi ricetta nel video “MiniMe di cucina vegetale”)
– sale
– semi di lino

PROCEDIMENTO
Innanzi tutto prepariamo le verdure per l’insalata russa: puliamole e tagliamo le carote e le patate a cubetti di poco più di mezzo centimetro. Lessiamo poi i fagiolini in acqua salata e appena cotti facciamoli raffreddare in una bacinella di acqua fredda per mantenere il colore verde. Dopodichè tagliamoli della grandezza delle altre verdure. Poi lessiamo carote e patate già tagliate. Raffreddiamo anche queste appena sono cotte e scoliamole.
Prepariamo la maionese come vi ho fatto vedere nel video dedicato proprio a questa ricetta. Tanto per rinfrescarvi la memoria: mettiamo latte di soia, succo di mezzo limone, cucchiaino di senape, sale e curcuma nel bicchiere del frullatore ad immersione e poi azioniamo il minipimer mentre versiamo a filo l’olio di semi. Vi riposto comunque il link del video.
https://www.youtube.com/watch?v=kDIKHgHhAJU
Quando la maionese è pronta la mettiamo un po’ in frigo.
Passiamo ai pomodori: li tagliamo a metà nel senso della larghezza e li svuotiamo. Il contenuto non buttatelo: può servire per fare il sughetto per un primo (la butto lì: aglio, olio, capperi, olive e polpa di pomodori dei pomodori ripieni, più erbe aromatiche a piacere).
Quando i pomodori sono svuotati mettiamoli su un vassoio e saliamoli un po’. Mischiamo le verdure lessate con la maionese (probabilmente ve ne avanzerà un po’ se usate le dosi del video…poco male, tanto dura un paio di giorni in frigo!) e utilizziamo l’insalata russa per riempire i pomodori. Infine cospargiamo con i semi di lino (a volte ho utilizzato anche il sesamo nero, oppure possiamo metterci del basilico fresco, insomma, variate come volete!).
I nostri pomodori sono pronti…da mangiare rigorosamente con le mani e a grandi bocconi.
Pomodori ripieni insalata russa2
Mentre scrivevo la ricetta mi è venuta in mente anche un’altra versione di questa ricetta…la potremmo fare con delle verdure crude invece che cotte, riducendo ulteriormente l’esposizione al caldo dei fornelli. Quindi potremmo utilizzare per esempio carote, cetrioli o sedano, olive verdi e magari un po’ di foglie di lattuga tagliate fini fini. Poi si condisce tutto con la maionese e si riempiono i pomodori… voglio provare questa versione quasi crudista! 🙂

Alla radice del concerto


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Nelle ultime tre settimane ho scritto poco sul blog perché sono stata molto occupata nell’organizzazione e preparazione di due piccoli eventi che si sono svolti il 23 e il 30 giugno.
Si è trattato di due concerti-cena in cui io e Simone (Baldini Tosi) abbiamo dato libero sfogo alla nostra creatività: lui cantando le sue canzoni e scegliendo una tipologia di ambientazione particolare (prato, plaid e ascolto della musica sotto le stelle) e io sbizzarrendomi con alcune ricette #tuttevegetali.
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Il risultato è stato, per noi, un successo, perché ci siamo divertiti, abbiamo condiviso le nostre passioni con amici vecchi e nuovi e ci siamo confrontati con noi stessi e con ciò che ci piace fare.
Un’altra soddisfazione è venuta anche dal fatto che Promiseland, una nota newsletter vegan, ha diffuso la notizia di uno dei due eventi: per me è stato emozionante vedermi tra le “notizie”! Questo il link in cui potete leggere quello che è stato scritto in merito:
http://www.promiseland.it/2015/06/18/arezzo-cena-musicale-vegan/. Per questo articolo ringrazio Francesca Leolini che mi ha messo in contatto con Veganok Network 🙂
23 giugno 7Ringrazio tantissimo chi ha creduto in noi, non solo le persone che hanno partecipato a queste serate, ma anche chi ci ha ospitato letteralmente a casa loro: Simona del Canto del Maggio http://www.cantodelmaggio.com e Serena e Diego del Poggio.

Speriamo che ci sarà in futuro la possibilità di ripetere delle esperienze simili e l’opportunità di condividere un modo nuovo e un po’ diverso di trascorrere una serata per conoscere nuove persone, nuove canzoni, nuovi modi di mangiare.
Se siete curiosi potete guardare questo video per farvi un po’ un’idea https://youtu.be/P0d2Ej4YcCc e potete guardare le foto che gentilmente le persone che hanno partecipato hanno scattato e condiviso con noi.
23 giugno 4 23 giugno 5 23 giugno 2015-1 23 giugno 2105_4 30 giugno 2015_5 30 giugno 2015_6

23 giugno 1 23 Giugno 2015_2 30 giugno 2015-4

 

Torta della zia

Rieccomi dopo un po’ di silenzio con una nuova ricetta, la Torta della “zia”. L’ho chiamata così perché è una torta alternativa alla classica torta della nonna e in quasi tutte le famiglie c’è una zia alternativa, un po’ strana no? Sperimentata già due volte, mi sento di condividere questa ricetta, ovviamente tutta vegetale, con voi.
Torta zia 1
Vediamo cosa ci serve per realizzare la Torta della Zia.

INGREDIENTI
Per la frolla:
– 600 g di farina tipo 2
– 190 g di zucchero di canna chiaro
– 1 bustina di lievito vanigliato
– 135 g di olio di semi (spremuto a freddo
– 130 g di acqua fredda
– scorza di un limone
– 1 pizzico di sale
Per la crema:
– 50 g di amido di mais
– 10 g di semolino o farina di riso
– 600 g di latte di soia vanigliato
– 90 g di zucchero di canna chiaro
– 1/2 cucchiaino di curcuma
– scorza di limone o di arancia
Per guarnire:
– 40 g di pinoli tostati
– 1 cucchiaio di zucchero di canna chiaro

PROCEDIMENTO
Innanzi tutto prepariamo la frolla. Uniamo insieme gli ingredienti secchi (farina, zucchero, lievito, sale e scorza di limone) e uniamo l’acqua e l’olio. Impastiamo velocemente e formiamo una palla che metteremo in frigo.
Prepariamo la crema. Uniamo l’amido di mais e il semolino di riso. Aggiungiamo 100 g di latte e otteniamo un composto liscio. Aggiungiamo lo zucchero, la scorza di limone (o arancia) e la curcuma e mischiamo bene. Intanto facciamo scaldare i restanti 500 g di latte. Quando questo è ben caldo uniamolo al composto precedente e mettiamo sul fuoco. Mischiamo continuamente perché in breve tempo la crema si solidificherà. Mischiamo bene con un mestolino di legno e quando ha raggiunto la consistenza della crema pasticcerà togliamo dal fuoco. Coprire la crema con della pellicola per non avere la crosticina in superficie, e fare intiepidire.
CRema pasticcera
Quando la crema è quasi fredda, tirare fuori la frolla e dividiamola in due parti (una leggermente più grande). Prendiamo prima la parte più grande e stendiamola con il mattarello. Foderiamo una tortiera con la carta forno e sistemiamoci la frolla. Mettiamo circa metà dei pinoli sul fondo della torta e successivamente versiamoci la crema. Distribuiamo uniformemente e, successivamente, ricoprire con la seconda parte di pasta che avremo steso. Cospargere con i pinoli rimasti e con dello zucchero di canna. Con gli avanzi di pasta creare un cordoncino da utilizzare per fare il bordino alla torta.
Mettere la Torta della zia in forno a 185 gradi per circa 40 minuti (controllate sempre che la frolla sia cotta prima di togliere dal fuoco).
La torta è pronta e può essere servita appena si fredda. Mi è sembrato però che fosse più buona il secondo giorno…provare per credere 😀